Tekeningen.
mixed media.
Pastel.
9 aquarellen uit het project 163km water
acryl en aquarel
.
Maine, USA
Deutschland
New Yorkstate, USA, Niagara falls
Schweiz
5 drawings from a series of 95 views on lake's of Sils and Silvaplana, CH
Immagini e immaginazione. Sull’arte di Jacob C.Taekema.
La pittura comincia con l’osservazione. Il pittore percepisce delle immagini, immagini che lo ispirano e che lui, spinto da questa ispirazione, trasforma in immagini personali, in quadri. In quanto pittore, Jacob C.Taekema è in primo luogo un osservatore. E come pittore di paesaggi il suo sguardo è soprattutto verso l’orizzonte.
Ovunque si trovi, nella sua amata Frisia o nella sua seconda patria, la Svizzera, i suoi occhi cercano sempre e comunque l’orizzonte. Il suo è un mondo di luce, aria e spazio. La natura che lo ispira non è il microcosmo della flora e della fauna, ma l’universale grandezza e grandiosità della terra. Da questo punto di vista i
paesaggi di Taekema fanno parte di una tradizione che risale al Romanticismo dell’Ottocento, anche se in alcuni casi il pittore tende a una interpretazione
più cosciente e simbolica dell’oggetto che in origine è puramente visivo. “L’immagine percepita non è una compagna dell’uomo osservatore né ne condivide
il suo destino”, come dice Taekema.“Eppure l’uomo colora l’immagine.
Vi sovrappone le proprie emozioni e parla, per esempio, di un paesaggio, di un albero o di un uomo come se questi fossero portatori di quelle stesse emozioni”.
I quadri di Taekema, ovviamente, sono oltre immaginazioni, anche tele dipinte a tempera, i disegni sono fatti a matita o a gessetto su cartoncino.
L’artista non osserva tanto l’ambiente circostante; la realtà dell’opera d’arte in sè, per lui quantomeno, ha altrettanto d’importanza. Una realtà, questa dell’opera d’arte,
che è formata da colori, composizione, lineatura, tessitura, grafia eccetera. La qualità artistica di un’opera non sta infatti nell’immaginazione che pure è così
essenziale per l’artista, ma nell’immagine che questi presenta allo spettatore. Lo spettatore deve poter fare a meno della mente dell’artista. A sua
disposizione sta solo la materia, la tempera e la tela o il gesso e il carto, oltre che ovviamente la sua propria immaginazione.
L’arte nasce nel momento in cui l’immaginazione dell’artista incontra quella dello spettatore. Per questo i paesaggi di Taekema non sono solo i suoi propri paesaggi. Sono anche i nostri.
Drs F. Hoekstra, Storico dell’arte
Ovunque si trovi, nella sua amata Frisia o nella sua seconda patria, la Svizzera, i suoi occhi cercano sempre e comunque l’orizzonte. Il suo è un mondo di luce, aria e spazio. La natura che lo ispira non è il microcosmo della flora e della fauna, ma l’universale grandezza e grandiosità della terra. Da questo punto di vista i
paesaggi di Taekema fanno parte di una tradizione che risale al Romanticismo dell’Ottocento, anche se in alcuni casi il pittore tende a una interpretazione
più cosciente e simbolica dell’oggetto che in origine è puramente visivo. “L’immagine percepita non è una compagna dell’uomo osservatore né ne condivide
il suo destino”, come dice Taekema.“Eppure l’uomo colora l’immagine.
Vi sovrappone le proprie emozioni e parla, per esempio, di un paesaggio, di un albero o di un uomo come se questi fossero portatori di quelle stesse emozioni”.
I quadri di Taekema, ovviamente, sono oltre immaginazioni, anche tele dipinte a tempera, i disegni sono fatti a matita o a gessetto su cartoncino.
L’artista non osserva tanto l’ambiente circostante; la realtà dell’opera d’arte in sè, per lui quantomeno, ha altrettanto d’importanza. Una realtà, questa dell’opera d’arte,
che è formata da colori, composizione, lineatura, tessitura, grafia eccetera. La qualità artistica di un’opera non sta infatti nell’immaginazione che pure è così
essenziale per l’artista, ma nell’immagine che questi presenta allo spettatore. Lo spettatore deve poter fare a meno della mente dell’artista. A sua
disposizione sta solo la materia, la tempera e la tela o il gesso e il carto, oltre che ovviamente la sua propria immaginazione.
L’arte nasce nel momento in cui l’immaginazione dell’artista incontra quella dello spettatore. Per questo i paesaggi di Taekema non sono solo i suoi propri paesaggi. Sono anche i nostri.
Drs F. Hoekstra, Storico dell’arte